Unicità dell’oro verde lombardo frutto dell’eroica attività degli olivicoltori

Si è svolto. lunedì 15 Luglio, a Puegnago del Garda (BS), il convegno “Olivicoltura: sfide e prospettive per il futuro della filiera Lombardia”, organizzato da GAL Garda Valsabbia. Un’iniziativa alla quale hanno preso parte, oltre ai produttori di olio dei due consorzi lombardi, Olio Garda DOP e Olio DOP Laghi Lombardi, il Presidente Nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, il Presidente Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli, Gianfranco Comincioli, presidente Coldiretti Lombardia, Nicola Di Noia, Direttore generale UNAPROL, il Direttore AIPOL, Paolo Zani, i presidenti dei GAL Valle Seriana e Laghi Bergamaschi, Garda e Colli Mantovani e GAL Parchi e Valli del Lecchese con il suo presidente, Giacomo Camozzini. In rappresentanza di Regione Lombardia, insieme all’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, il consigliere regionale lecchese, Giacomo Zamperini.

«Superfici enormi di quella che per molti secoli era stata una terra coltivata, sono oggi invase da vegetazione aggressiva e sterpaglie», ha commentato Zamperini, presidente Commissione speciale – Valorizzazione e tutele dei territori montani e di confine, Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera e componente della VI Commissione Ambiente, Energia e Clima Regione Lombardia.

«L’ultimo “Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia” (2022) – prosegue Zamperini -, segnala che il territorio lariano è quello con più elevato indice di boscosità (47%), primato raggiunto a seguito dell’abbandono generalizzato delle colture nell’area litoranea e dei pascoli più in alto. I fenomeni degenerativi che ne derivano rappresentano per la collettività costi diretti e indiretti: dissesto idrogeologico, incendi boschivi, degrado paesaggistico. A questo bisogna porre rimedio: la coltivazione dell’olivo può essere uno degli strumenti economicamente ed ecologicamente più efficaci».

«Dal 2019 a oggi – prosegue Zamperini -, tre campagne di raccolta sono state, dal punto di vista produttivo, particolarmente scarse, soprattutto a causa del cambiamento climatico e della globalizzazione che stanno portando allo sviluppo di nuovi patogeni. Per questo motivo, serve ascoltare con attenzione i nostri produttori locali, AIPOL e le loro associazioni di categoria, confrontandoci sul come dare un sostegno mirato e concreto per superare le criticità. Certamente, è fondamentale valorizzare la produzione ancor prima che la promozione dell’olio lombardo, finanziando gli interventi di assistenza tecnica a supporto delle aziende agricole, simbolo di una vera e propria olivicoltura eroica. Occorre anche rivedere la strategia globale sugli agrofarmaci per la difesa fitosanitaria, al fine di monitorare e prevenire le malattie dell’ulivo. Chiederò, inoltre, la predisposizione di finanziamenti ad hoc e premialità nei bandi regionali per garantire la salvaguardia delle produzioni del nostro “oro verde” lombardo, non solo per gli aspetti legati all’agricoltura, ma pure al rispetto della sostenibilità ambientale ed alla promozione turistica del territorio che custodisce i nostri ulivi».

«Ho voluto proporre alcuni spunti di riflessione – conclude Zamperini – su come si possa sostenere questo comparto fondamentale della nostra agricoltura. Il recupero colturale e la rigenerazione di aree marginali abbandonate, a partire da quelle pubbliche, anche come valido strumento di prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi, spesso originatisi a partire da aree incolte ai margini dell’urbanizzato. La destinazione d’uso dei terrazzamenti, e l’evoluzione dell’offerta turistica verso contenuti connessi all’agricoltura e al paesaggio agrario, rendendo accessibile la conoscenza della filiera olivicola e aprendo il futuro mercato internazionale all’olio lombardo».

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